Saturday 7 July 2012

I'm a feminist. Now what? -All'attenzione delle amiche ucraine


Partiamo dal presupposto che non sopporto buona parte delle retoriche del “noi donne”, che spesso alimentano stereotipi ugualmente dannosi e sono predilette per conversazioni da salotto che non hanno niente a che fare con i problemi reali.  Non sto lì a fare le pulci alle parole che possono essere discriminatorie o meno, perché credo che le si dica per abitudine (tipo usare l’articolo davanti ai cognomi di donne).
L’unica espressione che mi da veramente fastidio è “donna con le palle”.  E il sito del Corriere.
Cito dal sito in questo esatto momento:
-          Video hard di Sara Tommasi, l’attesa del web- VIDEO
-          A Central Park la corsa in biancheria intima – FOTO
-          Aderente, sexy e fresca: le star e la canotta- FOTO
-          Più sopra, si sente il bisogno di specificare: Diaz, una DONNA a capo della Sco
Ah si, poi c’è un blog sulle ttonne e la loro vita a combattere i pregiudizi.
Ma è durante il periodo degli Europei che hanno dato il meglio di sé.
Grazie a FEMEN, un gruppo di attiviste ucraine per la difesa diritti delle donne. Vi risparmierò la mia tesi geopolitica complottista e dietrologica (per chi morisse dalla volgia di conoscerla, eccola: http://www.dtom.fr/archives/les-feministes-femen-juste-le-dernier-loisir-de-milliardaires-bobos-qui-payent-tres-bien-par-tete-de-blonde/)
 Due video al giorno, in primo piano, sulle protesta di Femen, chè le foto di Balotelli a petto nudo circolate su Facebook, a confronto erano poche. La Germania perde? L’Italia è una squadra di pippe? Monti ha detto che ci tassa anche i peli superflui? Fa niente, prima di tutto noi dobbiamo diffondere le nobili motivazioni della protesta di Femen, contro lo sfruttamento della prostituzione, contro la figura subalterna della donna nella società patriarcale ucraina, contro le donne che vengono trattate come “pezzi di carne” in Occidente.
Manco a dirlo, sono tra i video più visti nelle classifiche giornaliere del Corriere. Chè  sensibili i nostri uomini italiani, che rinunciano a rivedere un gol di Balotelli per sposare una giusta causa.
Per chi non le conosca, le attiviste di Femen sono loro.


Ora, mi rivolgo a voi, carissime amiche femministe ucraine. Mi permetto di dire la mia perché ho un po’ di esperienza diretta da quelle parti. (no, non ho fatto turismo sessuale al contrario, anche perché, nel caso, mi butterei su altri continenti. Ci sono stata per studio.)  
Il problema del turismo sessuale è diffuso e radicato. La società russa- ortodossa è patriarcale. Le donne non sono considerate un granché da quelle parti, soprattutto se non bevono vodka a litri. Sono pure piuttosto sfigate, perché si fanno concorrenza tra loro, che sono tutte indistintamente strafighe e devono avere a che fare con i russi-slavi, che notoriamente sono dei cessi clamorosi. Qui da noi lo sanno tutti e all’aggettivo russa- ucraina, il sobrio maschio italiano accompagna sempre un sorrisetto ammiccante. Mi dicono che a Milano “Svetlana” viene usato come sinonimo di donna X con cui passare piacevoli momenti. Tutto ciò non è solo profondamente maschilista, ma terrificante e in alcuni casi lesivo di elementari diritti alla dignità umana e io fossi in voi sarei veramente incazzata.
Ma ora, date queste premesse, l’unica idea che vi viene in mente è di farvi riconoscere perché manifestate con le tette al vento? Io capisco il sacrosanto discorso che “il corpo è mio e ci faccio quello che mi pare” e in parte anche il “purchè se parli”, ma credete davvero che sia geniale mostrare il proprio corpo  per combattere il pregiudizio di donne che hanno una funzione nella società solo in base al loro corpo?

A parte che ormai non mi sembra proprio un gesto così di rottura girare in topless (vedi Corriere per delucidazioni) e che non ho mai trovato degradante o umiliante la funzione del reggiseno, dico..mi risulta che la forza di gravità funzioni correttamente pure in Ucraina; ogni tanto mettete a protestare almeno un paio di over 25 con le tette cadenti.

Insomma, il punto è che è una protesta poco funzionale al messaggio che vuole mandare. Come quelle pubblicità, tipo alcune recenti della Tim, che sono talmente accattivanti da farti dimenticare il prodotto che stanno promuovendo.
Sinceramente, secondo voi , nel caso del Corriere quante probabilità ci sono che dopo aver visto il video, l’uomo medio italiano:

a)      è corso in libreria a comprare “Vindication of the Rights of the Women”;
b)      È andato a informarsi sulle pratiche per ottenere la cittadinanza ucraina;
c)       Ha chiamato i suoi amici per farsi organizzare l’addio al celibato a Kiev;
d)      Ha digitato su Google: porno ragazze slave

Uomini a parte, è un messaggio deleterio anche per le stesse persone che cercate di salvaguardare: quello per cui ancora una volta le donne non abbiano altro che il proprio corpo per farsi valere.
 Inoltre, care amiche dell’est, considerate che ognuno c’ha i suoi problemi. Qui in Italia per esempio, si usa molto che se una donna vuole fare un mestiere pubblico (ma anche no) e non è particolarmente avvenente, debba essere derisa anche se dice che bisogna combattere la fame nel mondo.
Se finisce che pure per protestare bisogna essere strafighe, stiamo a  casa a fare la calza.


6 comments:

  1. eh,ma è furbo tenere sollevato il cartello,solleva anche le tette meno sull'attenti...malignità a parte hai ragionissima
    Barbara

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  2. Ciao, sto leggendo e ridacchiando il tuo blog da una buona mezz'ora, scrivi proprio bene! Sulle Femen io di base sono d'accordo con te - e anche sul Corriere, ma si deve dire che Repubblica neanche scherza-. DIssento solo su due cose marginali:
    1) l'articolo davanti a un cognome femminile è un piccolo sessismo. Innocuo, ma in una lingua dove a seconda della professione una donna è professorESSA piuttosto che ;-) avvocatO, sartA ma MinistrO c'è bisogno di fare un po' di chiarezza, e smettere di preporre l'articolo a un nome / cognome proprio femminile come si prepone a "sedia", e chiamarla invece con un nome correttamente declinato al femminile sarebbe un passo avanti.
    2) tette over25 come simbolo di decadenza? Adesso raduno qualche amica over 30 e decidiamo se spogliarci pure noi per esporre la mercanzia a difesa del riccio di mare o se venirti a cercare per farti provare la nostra tonicità muscolare ;)
    Ciao
    Erica

    ps. tgli il captcha, è un supplizio inutile!

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  3. Ciao Erica, ti ringrazio per la mezz'ora spesa e per il tuo commento!
    Dunque, riguardo le tette over 25, ovviamente si tratta di una forzatura per evocare al meglio il fatto che a protestare sono solo ragazzine super toniche. In più, forse avrei dovuto specificare che dalle mie osservazioni antropologiche in terre russe, è emersa la presenza di una sorta di legge divina per la quale l'indistinta figaggine sui venti delle fanciulle in questione è compensata da un repentino e radicale peggioramento verso i trenta. Ecchecavolo, aggiungerei.
    Non ti nascondo che però, la protesta nature in difesa dei ricci di mare risulta allettante.
    Quanto all'articolo femminile, sono d'accordo con la sostanza, ma le dispute su questioni come questa continuano a sembrarmi meramente accademiche e ricordarmi questa efficacissima vignetta: http://www.google.it/imgres?imgurl=http://24.media.tumblr.com/tumblr_m8g8rsvlmR1qeg2v2o1_500.jpg&imgrefurl=http://bunubenmiyazmisim.tumblr.com/&h=358&w=500&sz=30&tbnid=UU0mXO648JtoMM&tbnh=190&tbnw=265&zoom=1&usg=__iG2uye0afnaAMoSFLwHBvXHYO1I=&hl=it&sa=X&ei=v383ULCFMc3Psga2rYHYDw&ved=0CE8Q8g0

    P.S. Toglierò il captcha, appena capisco come si fa :)

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  4. Salve, sono un uomo medio italiano, e dopo aver letto tutto quello che c'era scritto su un blog lilla (siine onorata, perché leggere roba lilla mi urta) mi sono convinto che sei troppo radicale.
    Le donne vengono trattate male (non da tutti, contrariamente a quanto alcune vogliono far credere), ma a parte l'esistenza di problemi più pressanti come giustamente tu fai notare, non è sempre valida (ahinoi) l'uguaglianza "uomo" = "bestia".
    No perché i comportamenti da te descritti e attribuiti al fantomatico "maschio italiano" sono, a dirla tutta, bestiali.

    Saluti e baci-senza-intenzioni-di-stupro

    Gianluca

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  5. Gentile uomo medio italiano,
    innanzitutto sono lusingata per il tuo commento, nonché per il sommo sforzo di leggere il poco virile lilla. Avrei molte cose da dirti, visto che forse non mi ricapiterà facilmente di parlare con chi si auto-definisce uomo medio italiano. Per il momento mi limiterò a specificare che per chiarezza, ragiono per categorie, soprattutto in un blog come questo che ha velleità random. Il rischio di generalizzare c'è sempre, quando si parla di problemi che riguardano una grande maggioranza, però insomma...è ovvio che il sottotesto è sempre che quello che dico non è legge e che non tutti (per fortuna)sono così. Anche perchè, per la mia esperienza, ho visto più uomini che ancora un po' e dovevo fargli un disegnino che altro.
    Baci e abbracci medi.

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  6. ah ah!! letto ora.
    Bellissimo post accurato e dettagliato.
    In pienissimo d'accordo con te! : )

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