Monday 22 October 2012

"That's it". Di palestre londinesi.



E’ successo che l’alimentazione british+giornata col culo sulla sedia non aiutano né la socialità né una dignitosa conservazione del suddetto culo. Quindi è partita la ricerca di una palestra. 

Dal momento che i proventi offerti dalla vita di sponsored intern non consentono follie, la ricerca si e’ focalizzata sulle palestre più pezzenti, of course. L’illusione di averne trovata una con un ottimo rapporto qualità-prezzo-frequentatori fighi- vicinanza al lavoro si è miseramente schiantata contro la solita, perentoria affermazione: you need a bank account. Credo che qui chiedano il bank account anche per i gettoni dei bagni pubblici, ma questa è un’altra, travagliata storia. 
Quando ormai non ci speravo più, la mia roommate ha proseguito caparbiamente nella ricerca ed è riuscita a trovarla. Lei, la palestra piu’ pezzente di tutte.
Scena: io e roommate entriamo in questo centro fighissimo, campi da calcio, bar, campi da tennis, fighi un po’ dappertutto. Entusiaste, chiediamo informazioni sulla palestra. Un ragazzo di colore, basso e tracagnotto ci porta a vederla. VederLA, non la palestra, ma LA stanza di 10Mq dove c’e’ la palestra. “That’s it” dice placidamente Hyke, il basso e tracagnotto che si scoprirà essere un trainer, il nostro trainer per l'esattezza. Davanti alle nostre facce perplesse, si lancia di sua spontanea iniziativa nella proposta di farci lo sconto studenti. 17 pound per month e passa la paura. Se avessimo sbarrato un po’ di più gli occhi forse si sarebbe offerto anche di prepararci la cena. 
Davanti a tali dati di fatto, non possiamo fare altro che accettare. Dopo aver compilato il modulo di iscrizione e aver scoperto di appartenere al gruppo etnico “white” alla voce “other”- perché le uniche alternative possibili erano British e Irish- prendiamo appuntamento con Hyke, per il primo allenamento. L’unico a cui lui sarà presente, ci tiene a sottolineare svariate volte. 
Il giorno dopo, Hyke è così rapido che abbiamo giusto il tempo di renderci conto che è decisamente  meno trained di noi, visto il fiatone dopo due addominali, e anche per realizzare che l’altro trainer, tale Sanchez, e’ ovviamente piu’ figo e atletico. 

Però Hyke è proprio una brava persona, devo dirlo: lui, con il suo gergo yo bro si fa un sacco di risate, e poi ha preso a cuore le nostre storie. Al punto che, nel salutarci, annunciando sostanzialmente che  non l’avremmo rivisto mai più in sala- ci dice, battendosi la mano sul petto, che farà tutto il possibile per cercarci un lavoro, appena sente di qualcosa “among his friends” ce lo farà sapere

Se resterò a Londra a fare la personal trainer gesticolando come 50 Cent, saprete già come è andata.

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